La Chiesa parrocchiale di San Donato

Già citata in un documento del 1332, assunse funzioni di parrocchiale nel corso del sec. XIV, a scapito della Pieve di San Giovanni Battista esposta alle scorrerie e ai pericoli delle guerre, così come la Chiesa di Santa Maria Maddalena, essendo dislocate fuori dalle mura di Demonte.

Nel 1431 viene autorizzata dal Vescovo di Torino a dotarsi di battistero e ad amministrare i sacramenti, a patto di essere adeguatamente restaurata. Alla fine del secolo è completamente rifatta a tre navate gotiche e tetto a capriate in vista. Nel 1592, le tre parrocchie vengono definitivamente unificate in San Donato con decreto dell'Arcidiacono della Chiesa Metropolitana di Torino.

La mappa della Chiesa di San Donato

Importanti lavori di restauro sono realizzati tra il 1665 e il 1671: il Comune fa costruire il pulpito ligneo e la facciata. L'edificio assume connotazioni barocche su progetto di F.Bottero su suggerimento di Giovenale Boetto; la cappella del Rosario è abbellita di stucchi e affreschi di Giuseppe Nuvolone, Giovanni Claret dipinge l'affresco della Battaglia di Lepanto.

Chiesa San Donato

Nel Sec. XVIII la Chiesa vede vari interventi quali: la costruzione della Sacrestia e del lavabo in marmo nero nel 1713, nel 1739 viene inserita una Via Crucis, nel 1750 si crea una quarta navata, tra il 1776 e il 1789 la chiesa viene dotata dell'altar maggiore, balaustra e battistero in marmo, opere del luganese Scala, residente a Cuneo.

Nel 1864, per la necessità di radicali interventi al tetto, la chiesa viene ristrutturata interamente con la riduzione delle navate da 4 a 3, venne rifatta la facciata portando in centro il portale d'ingresso, fu ampliato il presbiterio e spostato l'altar maggiore. I lavori durarono 25 anni.

Nel 1906, si rimise mano al tetto. Su progetto dell'ing.Caviglia, il tetto venne demolito e ricostruito tre metri più in alto, ripristinando proporzioni più accettabili tra larghezza e altezza della navata centrale. La volta venne impreziosita da rosoni in stucco e, nel 1907, il pittore Bartolomeo Giorgis affrescò la volta, le pareti del presbiterio (fare foto) e, nel 1915, il fondale sopra la tribuna.

La facciata, come si è detto, è ottocentesca e si presenta in muratura grezza a mattoni. E' coronata da due gruppi statuari in cemento che rappresentano le Virtù Teologali e i titolari delle tre antiche parrocchie: i Santi Donato, Giovanni Battista, Maria Maddalena.

L'interno offre la grande aula: pregevoli le due acquasantiere settecentesche.

Chiesa San Donato - Il Crocifisso

Parte Sinistra

Prima di arrivare alla prima cappella di sinistra (Il Battistero) è da notare, chiuso in una nicchia protetta da un vetro, un Crocefisso ligneo del XV sec. di pregevolissima fattura.

Il Battistero presenta una vasca in marmo del marmista Scala di Cuneo del 1789 e gruppo statuario in stucco (Battesimo di Gesù) del sec. XIX.

Nella cappella seguente, vi è l'altare di Sant'Eligio. Di questo santo prese il nome quando nel 1762 si aggregò a questo altare la Compagnia di Sant'Eligio (Vescovo 588/660 dc) patrono dei fabbri, maniscalchi e mulattieri. L'ancona (di autore ignoto, 1876?) rappresenta Gesù in croce contemplato da S.Costanzo e dal vescovo Sant'Eligio.

Segue l'altare del Suffragio. Fin dal 1636, venne gestito dalla Compagnia del Suffragio, aggregata nel 1742 alla veneranda Confraternita della Beata Vergine del Suffragio di Roma. L'attuale altare del 1911 è dovuto allo stuccatore Piazzalunga, mentre le decorazioni sono di Bartolomeo Giorgis del 1912.

La tela di autore ignoto della seconda metà del sec.XVIII, rappresenta le Anime del Purgatorio soccorse da un Angelo tra i Santi Paolo, Sebastiano, e Michele ai piedi della Vergine Maria che intercede presso la Trinità.

Altare di Santo Stefano e San Magno. Con la ristrutturazione del 1750, l'altare venne dedicato ai Santi Stefano e Magno.Vi era annessa la Società degli Agricoltori. La tela della Deposizione di Gesù nelle braccia di Maria tra S.Magno e S.Isidoro (prima metà del XVIII secolo) è di autore ignoto.
Ai lati sono collocate, in due nicchie, due statue di San Magno, una in abiti tebei, l'altra in abiti civili romani.

Altare di S.Anna. di patronato della Famiglia nobiliare dei Bolleris, il cui stemma campeggia nel corpo inferiore dell'altare. La tela, della seconda metà del sec. XVII, è di autore ignoto: rappresenta la Madonna con Bambino, Sant'Anna, San Ludovico da Tolosa e San Pietro.

Chiesa San Donato - Statua lignea di San Donato

Cappella di San Giuseppe: la Cappella nasce nel 1750 con la costruzione della quarta navata, ma già nel 1667 esisteva la Compagnia degli Agonizzanti presso un altare di S.Giuseppe. Anche l'Università dei falegnami, al medesimo altare, festeggiava il Patrocinio di San Giuseppe. L'ancona con San Giuseppe agonizzante è opera del pittore locale Carlo Andrea Baracco (1750).

E' contornata da sette tele minori rappresentanti Scene di vita di San Giuseppe. Sulla parete laterale una tela raffigura la Santa Famiglia di Nazaret.

La statua lignea di San Donato: è situata a lato del presbiterio ed è attribuita a S.M. Clemente (1762).

Altare Maggiore: E' opera del marmista Scala (1776). Sull'altare si erge il crocefisso (1913) dello scultore Guacci di Lecce.

L'Ancona di San Donato: Si deve al pittore F.Alisiardi di Rivoli (1839). Rappresenta la Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni Battista, la Maddalena e San Donato, titolari delle tre antiche Parrocchie. A lato dell'ancona sono posizionate due tele: la Deposizione dalla Croce e l'Adorazione dei Pastori.

Pareti del Presbiterio: Sulle pareti sono gli affreschi di Bartolomeo Giorgis raffiguranti L'apparizione del Sacro Cuore a Santa Maria Margherita Alacoque e la Madonna di Lourdes del 1912, mentre le due tele sottostanti, di autore ignoto, rappresentano l'Ultima Cena e la Natività (sec. XVII).

Sacrestia: Nelle teche dentro il grande mobile ligneo sono esposti arredi sacri. Nel pavimento vi è la lastra marmorea del sepolcro del clero (1723).

Parte Destra

Statua della Madonna del Buon Consiglio. Attorniata da Angeli, a lato del Presbiterio, è opera dello scultore Roasio del 1853.

Cappella del Santo Rosario. L'attuale altare in marmo (1803) proviene dalla Cappella di S.Carlo del Forte della Consolata. I Quadretti dei misteri del Rosario sono del pittore Aprile (1761).

Mentre gli affreschi della volta, ricchi di stucchi barocchi, attorno a scene di vita della Vergine, si devono al pittore Nuvoloni (1671). La statua lignea della Madonna del Rosario (1686) è dello scultore G.Vallo.

Sulla destra, vi è l'affresco de La Battaglia di Lepanto del pittore Giovanni Claret (1665 circa).

Altare di S. Luigi: L'altare è della metà del 1700. la pala di inizio 1800 raffigura la Madonna del Buon Consiglio con i Santi Luigi, Pietro, Paolo e Antonio Abate. La struttura lignea proviene dalla Parrocchia di Santa Maria Maddalena (cappella di San Dalmazzo).

Altare di Santa Lucia: L'altare in marmo risale al 1829. la pala raffigurante la Madonna col Bambino, Santa Lucia, San Dalmazzo, San Bartolomeo, Sant'Andrea è del pittore cuneese A.Pastore che la eseguì nel 1831.

Altare del Crocefisso: I marmi della mensa e del dossale si devono a G.Monti di Valdieri (1876). Mentre i rivestimenti murali e la predella al marmista Manzo di Mondovì (1907). Numerose statue sono collocate nella nicchia (Immacolata, Sacro Cuore, San Luigi) di controfaccia.

Tribuna e Organo: Il fondale fu dipinto da Bartolomeo Giorgis nel 1915 raffigurante il Paradiso con Angeli musicanti, Santa Cecilia e il Re Davide. L'organo è opera della Ditta Vittino-Vegezzi di Centallo.

Chiesa San Donato - I Banchi

Via Crucis: All'interno della navata centrale sulle pile sono sistemate tele raffiguranti la Via Crucis dipinte nel 1739 dal pittore cuneese P.A.Botta.

La volta: Gli affreschi della volta vennero dipinti dal pittore cuneese Bartolomeo Giorgis nel 1907. Rappresentano l'Adorazione del SS.Sacramento, il trionfo di San Donato e il Cuore di Gesù, con i Santi Pietro e Paolo con i compatroni S.Giovanni Battista e Santa Maria Maddalena. Sopra le finestre della navata centrale, i medaglioni ricordano i Dieci Comandamenti.

Alcuni banchi, completi di inginocchiatoio e seduta, riportano ancora nello schienale incise le insegne dei Marchesi Bolleris, dei Conti Borelli e dei Conti Berenger.

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